Non c’è Natale senza panettone. Da sempre il dolce più consumato a tavola in questa festività il panettone diventa ancora più speciale se combinato con la tradizione. Non a caso Rustichella d’Abruzzo ha studiato una ricetta artigianale per offrire un panettone emblema del Natale facendolo conoscere in più di 70 Paesi.
Realizzato con il prezioso lievito madre, il panettone dell’azienda abruzzese si declina in più versioni dal classico ai gusti più ricercati come fichi e cioccolato, arancia e amarena. Ma il Natale di Rustichella offre anche un panettone salato, con pomodorini semisecchi e pecorino. Ispirato alla torta abruzzese è una piacevole alternativa a chi non ama il dolce e vuole accompagnarsi con un bel bicchiere di Montepulciano. Sempre dalla forma tondeggiante c’è poi la Zunza realizzata con La pasta ofella e con un ingrediente davvero speciale molto caro alla tradizione dolciaria abruzzese, l’anice. Il dolce preferito della nonna Angela Sergiacomo che ne prendeva sempre un po’ con il suo caffè. Questo dolce si presta sia ad aprire le danze a tavola in aperitivo o come epilogo dei più abbondanti cenoni. E poi immancabile l’omaggio all’Abruzzo dei pastori con il panstrozzo, che rievoca il panetto portato durante il pascolo, nel periodo della transumanza delle greggi, a forma di cupola ricoperta di cioccolato. Notevole il tipico strofinaccio a quadri che lo avvolge, un incarto originale che sa d’Abruzzo.
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